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L’opera Fiori d’Irlanda in uno specchio d’acqua è nata grazie alla passione della signora Angela per il lavoro con l’uncinetto, attività appresa in gioventù e continuata nel tempo.
La signora frequenta da diversi anni l’atelier di arte terapia del Centro di Salute Mentale dell’ASL Città di Torino, che conduco da diversi anni. In questo spazio solitamente dedicato alle arti visive, Angela ci porta nei luoghi della sua infanzia, si tratta di rappresentazioni realizzate solitamente con le matite colorate che presentano paesaggi bucolici con fiori e laghetti, piccoli animali come pecore e galline solitamente accuditi da una ragazza, Angela definisce queste immagini infantili: sono tornata a quando avevo 8 anni… rimarcando un senso di perdita. Queste rappresentazioni con piccole varianti si ripetono nel tempo ed evocano in lei ricordi piacevoli, che condivide con noi nel corso dell’incontro. Ad Angela, che è nata in un comune nelle valli di Lanzo (a circa 40 km da Torino), piace ricordare la vita in vallata, e dice anche che la chiamavano Heidi. Purtroppo i ricordi di Angela non sono solo pastorali, la sua sofferenza psichica è iniziata in gioventù, intorno agli anni ’60, ha quindi vissuto gli anni bui della psichiatria, è stata trattata con l’elettroshock, di cui si ricorda molto bene. Tal volta i ricordi negativi del passato sono come un torrente in piena, ed è molto difficile contenere la logorrea, con una deriva sofferente, inquietante, in cui emerge la violenza vissuta dalla giovane donna di allora.
Anche il lavoro con l’uncinetto come i ricordi si è cristallizzato, focalizzandosi su un unico procedimento. Si tratta di “una rosa d’Irlanda” (modello noto agli esperti d’uncinetto), una corolla che la signora realizza con lane di diversi colori solitamente di tonalità accese, abbinando a volte più colori nello stesso modello. Angela continua a proporre la sua particolarità stilistica, consapevole dell’impoverimento che il suo lavoro ha subito negli anni.
Angela realizzata La rosa molto velocemente, una volta terminata solitamente viene offerta alle persone a lei care, il dono può comprendere più fiori, ma ognuno a sé. Un segno d’affettivo che Angela affida per lo più agli operatori del Servizio.
Naturalmente negli anni molti operatori hanno cucito insieme le parti, che nel loro ripetersi similmente si prestano a essere unite, realizzando “coperte”, nel tentativo di non disperdere il lavoro, di restituirgli un senso, un’utilità. Il dono di Angela rivela il desiderio di essere apprezzata, pensata con affetto, di essere vista.
Quando ho iniziato a pensare a qualcosa che restituisse un senso estetico al suo lavoro frammentato, ho condiviso con Angela l’idea, compresa la possibilità di partecipare alla kermesse internazionale “Arte Plurale”, ideata da Tea Taramino.
Il progetto si è sviluppato attorno ai temi a lei cari, quelli che propone su carta nel gruppo di arte terapia. Paesaggi naturali, rilassanti, il cui attorno ad un laghetto assistiamo ad una scena. Proprio per questo il nucleo centrale dell’opera è un piccolo specchio d’acqua su cui i fiori d’Irlanda hanno preso una nuova definizione, come ninfee riunite in due piccoli centri intorno a cui si sviluppa un giardino all’italiana. Come arte terapeuta volevo lavorare con il materiale “ artistico” più vicino alla signora, fiori d’Irlanda è stato il primo progetto di knitting art a cui ho lavorato. Il lavoro è durato diversi mesi, ed ha coinvolto molte persone, per la parte che riguarda il giardino, composto da semplici quadrati 15 x 15, di differenti gradazioni di verde. La simpatia di questa donna dispensatrice di fiori ha permesso di coinvolgere nel progetto molte persone, sia pazienti che operatori del Centro di Salute Mentale, persone per nulla vicine al mondo dell’uncinetto, in questo caso l’abilità tecnica era secondaria, ci interessava attivare un’azione comunitaria. Una sorta di restituzione affettiva ad Angela anch’essa modulare, che permette infinite variazioni negli accostamenti e nel disegno finale, fiori d’Irlanda in qualche modo è un work in progress, che permette l’ingresso a nuovi autori per dar vita a nuovi giardini.
L’opera ( 3 m x 3 m), è stata esposta alla Kermesse internazionale Arte Plurale, presso la Promotrice di Belle Arti.
Nel corso dell’esposizione si è tenuto un laboratorio aperto di knitting art, per continuare la creazione progressiva del paesaggio, l’opera è così uscita dal Centro di Salute Mentale intrecciando i suoi fili con quelli di molte altre persone.